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L’intelligenza artificiale può fare il giornalista? È la domanda che si sono fatti numerosi autorevoli commentatori e se lo sono chiesti anche i praticanti della redazione di Zeta. Quello che si può fare è diventare giornalisti dell’era digitale, cavalcando gli eventi invece di aspettarne passivamente gli sviluppi.

A gennaio 2023, appena due mesi dopo l’avvento di ChatGPT, i praticanti del Master hanno prodotto la prima rivista realizzata interamente con l’intelligenza artificiale (potete leggerla qui). La sua realizzazione è stato un esperimento in piena regola (non a caso “Esperimento” è il titolo del magazine), con ipotesi, prove e aggiustamenti progressivi. Se qualcuno pensa che scrivere un articolo con l’Intelligenza Artificiale sia una passeggiata, che basti dire al sistema “Scrivi un pezzo su…” resterà deluso. Con una richiesta troppo generica il testo risulterà piatto, banale e sarà difficile tirarne fuori qualcosa che valga la pena leggere. A volte è necessario porre più domande e poi chiedere una sintesi utilizzando i prompt corretti. Senza impulsi da parte del giornalista la macchina rimane inerte e trovare un’idea originale resta fondamentale per sfruttarne a pieno le potenzialità. La mente creativa rimane quella umana, mentre la parte generativa viene demandata alla macchina.

Alla sua conclusione il periodico è stato ritenuto un successo e la sua natura pioneristica è stata riconosciuta anche da grandi quotidiani nazionali, come la Repubblica che gli ha dedicato uno dei suoi longform domenicali. Il periodico contiene sezioni con futuri ipotetici e realtà parallele, dialoghi e articoli di grandi firme del passato su fatti di oggi. Per ammissione della stessa Chat, almeno finora, i suoi articoli possono «mancare di creatività, sfumature e prospettiva che gli scrittori umani portano al tavolo», oltre al rischio che alcuni passaggi siano imprecisi o errati. Non esiste scelta tra accettare il progresso o rifiutarlo, esiste solo il bivio fra imparare a usare le nuove tecnologie o venirne sopraffatti. La chiave è continuare a sperimentare perché la tecnologia si muove più velocemente di qualsiasi altro processo umano. Dall’uscita di “Esperimento” OpenAI ha già potenziato ChatGPT passando dal modello di linguaggio GTP-3 a GPT-4, con una potenza generativa centinaia di volte superiore. Altre grandi aziende sono entrate nella corsa all’AI che produrrà strumenti sempre più raffinati con cui gli studenti del nuovo biennio potranno cimentarsi.

La redazione del biennio 2021/2023 ha prodotto anche un avatar AI capace di lanciare servizi TG. Quali saranno le sfide future della redazione di Zeta? Iscriviti al Master e scopriamolo insieme!

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