Borsa di studio

News

L’emozione del giornale appena stampato tra le mani. Una sensazione che i giornalisti digitali rischiano di perdere, ma che al master in giornalismo i praticanti avranno occasione di provare grazie al Periodico di Zeta. La formazione a 360 gradi prevede che gli studenti, accanto alle tecniche multimediali, imparino anche a confezionare una rivista cartacea in tutte le sue fasi, dalla concezione, all’impaginazione alla stampa. Un biglietto da visita che ha permesso agli studenti degli scorsi bienni di trovare lavoro nei grandi mensili e settimanali italiani, come L’Espresso e il Venerdì di Repubblica.

Ogni mese si decide il tema del periodico, tradotto in una parola chiave che darà il titolo alla rivista. Nel biennio passato i praticanti hanno realizzato magazine a tema “Transizione”, “Corpo”, “Conflitto”, “Ucraina” e molti altri che potete consultare in versione digitale sul sito di Zeta, oltre allo speciale in versione AI “Esperimento”. Il periodico si apre con un editoriale firmato da uno studente ed è poi diviso in sezioni all’interno delle quali declinare il tema chiave scelto dalla redazione, ma con possibilità di spaziare anche su altri argomenti.

Alla realizzazione del periodico partecipano tutti i praticanti con un proprio articolo, mentre la “direzione editoriale” viene affidata a un gruppo di ragazzi individuati durate la prima riunione di redazione dedicata. I volontari sono ben accetti, ma a rotazione tutti avranno la possibilità di coordinare il lavoro e confrontarsi con le sfide che un ruolo direzionale comporta, come stabilire le scadenze, valutare le proposte e assegnare gli articoli per le sezioni rimaste scoperte.

Lavorando sul periodico i praticanti potranno prendere confidenza con programmi di graphic design e affrontare problematiche materiali come una titolazione editoriale, la disposizione delle foto, la gestione degli spazi, la lunghezza degli articoli e l’estetica complessiva del prodotto. Un lavoro faticoso, immersivo, che viene ripagato nel momento in cui alla fine tutta la redazione può tenere in mano la rivista appena “nata”.