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Il 21 febbraio 2020 il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha inaugurato il Master di giornalismo e Comunicazione multimediale della Luiss Guido Carli. 

«L’informazione è il primo strumento per difendere le nostre libertà». Con queste parole Sassoli si è rivolto agli studenti del Master. Dopo il taglio del nastro la cerimonia si è spostata nella Sala delle Colonne della sede Luiss di Viale Pola, con gli interventi del Presidente di Confindustria e Luiss Vincenzo Boccia, del rettore Andrea Prencipe, della Vice-presidente Luiss Paola Severino, della Presidente del Master di Giornalismo e Comunicazione multimediale Livia De Giovanni e del direttore Gianni Riotta.  

Oltre che Presidente del Parlamento Europeo, Sassoli è un giornalista e, anche se ora ricopre un ruolo diverso, quella giornalistica è un’attitudine che non si perde facilmente. Per capire quali sono le minacce alle quali dobbiamo rispondere «l’informazione è il primo strumento che abbiamo, un’informazione che non serve a sostenere la politica, ma a renderci consapevoli, di quello che abbiamo e anche di cosa possiamo perdere». «Vogliono dividerci – ha aggiunto – Ieri mi sono rivolto a tutti i membri del Parlamento Europeo, perché vogliono dividerci? Perché noi siamo diversi dagli altri, e questa diversità spesso non è compresa nemmeno da noi».  

«Ci sono molte parole – continua Sassoli – che non rendono bene l’idea: “guerra”, “conflitto” non rispecchiano quello che sta accadendo. Qualche giorno fa è venuto a trovarmi Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook: abbiamo parlato dei grandi attacchi che minano la nostra indipendenza, la vogliono compromettere, e di minacce che si fondano su interessi molto forti». 

«Se escludiamo l’uso della forza nel rapportarci con le altre nazioni, che escludiamo a priori, ci rimane solo provare a regolare il nostro dialogo con gli altri attori tramite le nostre regole, il nostro diritto e i nostri valori. Quelli dell’Unione Europea. Perché un mondo senza regole farebbe comodo a tanti, ma non è quello in cui vogliamo vivere».  

da un articolo di Zeta Luiss, a firma di Livia Paccarié, Mattia Giusto, Simone Di Gregorio e Michele Antonelli,